Pubblicato: 5 Giugno 2025
Grande festa per il Bilancio ATAC 2024, per il secondo anno col segno positivo a +0,96 Mln€, anche se un risultato più basso rispetto al 2023 (+10,95 Mln€).
Di nuovo ci troviamo di fronte ad un risultato paradossale se si guarda al servizio reso, pari a soli 131 Mln di km, uno dei risultati peggiori e molto lontano dagli obiettivi posti dal Concordato per il 2021 (157 MlnKm) e quelli che pone il nuovo contratto per il 2027 (161 MlnKm). Un risultato comunque eccellente per il Comune, secondo il quale ATAC ha performato al 98%, in base ai Report. Questo perché ad ATAC è stato chiesto molto meno servizio, ed in parte per le “cause esogene”, ovvero per motivi particolari per i quali il Comune riconosce il servizio ad ATAC come svolto anche se non è stato realmente svolto.
Vediamo su un grafico il servizio complessivo solo ATAC (senza i subaffidi a terzi) per Roma Capitale rispetto agli obiettivi 2027 del Contratto. Così a occhio sembra difficile che ATAC riesca a recuperare un +20% in soli 3 anni. Il 2023 è stato l’anno peggiore in assoluto, seguito dal 2024. Insomma ATAC festeggia, i cittadini no.

Ma su Roma non c’è solo ATAC, c’è anche Cotral (Metromare, RomaViterbo), le linee bus di periferia affidate a terzi (in precedenza RomaTPL), le linee subaffidate da ATAC a gestori privati. Nel complesso la storia non cambia: il 2023 è stato l’anno peggiore e a seguire il 2024. L’apertura della Metro B1 e della Metro C non hanno migliorato la situazione, e da tempo il servizio è sensibilmente inferiore a 15 anni fa.

Un altro punto di allarme sono gli incassi da biglietti, abbonamenti, titoli agevolati e sanzioni. Nel 2024 ATAC ha incassato in tutto 259 Mln€, ben il 13% in meno rispetto al 2019 (297 Mln€), un dato difficile da interpretare: passeggeri diminuiti, evasione aumentata? Quello che salta subito all’attenzione è il crollo delle vendite degli abbonamenti mensili (-35%), ma anche una diminuzione delle vendite dei BIT, nonostante il 2024 sia stato un anno record assoluto per presenze turistiche.
Anche il tanto acclamato Tap&Go, introdotto a partire dalla fine del 2019, non sembra aver contrastato la cosiddetta “evasione di necessità” (ovvero quando si prende un mezzo pubblico senza biglietto per non averlo potuto comprare), ma sembra aver semplicemente agevolato chi il biglietto già lo faceva e ha solo cambiato modalità di acquisto. Tra l’altro sul totale delle vendite, i biglietti Tap&Go (“chip on Paper MET”) rappresentano poco più dell’1% in valore, non proprio una rivoluzione, anche perché nelle stazioni Metro è possibile comprare solo quelli alle macchinette (MET).
Vediamo in dettaglio le singole tipologie di servizio.
Autobus: il servizio continua a peggiorare dal 2021, con o senza subaffidi, nonostante l’arrivo di nuovi bus da diversi anni. Mistero sui motivi. Gli obiettivi 2025-2027 appaiono “minimali” rispetto a 15 anni fa, e allo stesso tempo impegnativi da raggiungere.


Minibus elettrici: il servizio, azzerato nel 2018, è poi lentamente ripreso a seguito della “rigenerazione” di parte dei vecchi minibus (sarebbe stato meglio acquistare modelli più moderni e performanti). Non ha più raggiunto grandi vette, ed è tornato a diminuire dopo il 2022. È comunque una percentuale infinitesimale (0,27%) del servizio ATAC, ma serve il Centro Storico.

Filobus: molto al di sotto delle aspettative, è comunque in sensibile miglioramento rispetto al passato, grazie al nuovo contratto di recupero e manutenzione dei modello “Breda”. Rappresenta lo 0,9% del servizio ATAC. Difficile credere che verranno raggiunti gli ambiziosi obiettivi 2025-2027.

Tram: il servizio è ai minimi storici, pesantemente ridotto per lavori di sostituzione dei binari, di competenza contrattuale del Comune. I tram sono il mezzo sul quale più di tutto sta puntando il Comune, ma ci sono stati diversi “errori comunicativi” sull’argomento. È stato stipulato un accordo quadro per 121 nuovi tram, ma il Comune per ora ne ha ordinati solo 40 a settembre 2023 e altri 20 ad ottobre 2024. Inizialmente era previsto che il 1° tram arrivasse a giugno 2025, la data è poi slittata di ben un anno, non si sa se inclusiva di collaudi del prototipo. Le consegne sono previste ad un rateo di 2 tram al mese. In teoria i primi andranno sulle nuove tramvie, nel complesso comunque i tram non basteranno a coprire le attuali carenze, oltre alle sostituzioni dei vecchi tram Stanga di fine anni ’40, e alle nuove esigenze. È pressoché impossibile prevedere miglioramenti prima del 2027, e infatti lo stesso Comune ha programmato una “linea piatta” per il 2025-2027, inferiore al servizio che ATAC normalmente faceva fino al 2017 con le solite 6 linee e senza nuovi tram.

ATAC ha incassato in media circa 2 Milione€/mese dal Comune come “bonus cause esogene”, di cui circa la metà per i tram fermi. Questi “bonus” sono pagati con le tasse dei cittadini per compensare ATAC dei mancati incassi in casi particolari, esterni all’organizzazione ATAC. Una fetta di “bonus” del 2024 al momento non quantificabile, è stata pagata dal Comune ad ATAC per compensarla degli scioperi ATAC. Nel 2021-2023 è stata pari ad una media di 2,3 Mln€/anno (pari ad 1€ pagato da ciascun contribuente medio romano ad ATAC per gli scioperi del suo personale – come dire che il personale ATAC sciopera e ciascuno di noi cittadini ogni anno offre un caffè all’Azienda per “ristorarla”).
Metro A: è il servizio “top” di ATAC, ma non raggiunge livelli di piena soddisfazione per diversi motivi. Nel 2024 è stata interessata da chiusura anticipata alle 21:00 dalla domenica al giovedì da aprile a dicembre, e da un minore numero di treni in servizio a causa delle revisioni generali. Le revisioni sono in ritardo sul cronoprogramma e si protrarranno ancora per anni. Il servizio nel 2024 è stato del -13% rispetto al 2021. A questo si aggiunge una certa irregolarità nelle frequenze, vari ascensori e scale mobili ferme (meno che in passato ma sempre troppe), stazioni Metro chiuse o fatiscenti (il restyling in sostanza ha riguardato solo 2 stazioni: Spagna e Ottaviano), oltre ad altri fattori negativi come scippi, borseggi e risse.
Metro B: il servizio nel 2024 è stato molto ridotto, quasi -30% rispetto al 2019, in sostanza per via della mancanza di un adeguato numero di treni, poiché diversi sono rimasti fermi per revisione/manutenzione. Sono stati ordinati 14 nuovi treni, e secondo i comunicati ufficiali il 1° nuovo treno dovrebbe entrare in servizio a giugno 2025, poi arriveranno altri 5 treni entro l’anno.
Sul nuovo contratto 2025-2027 si è considerato il servizio Metro A e B sommato insieme. In sostanza nulla di eccezionale, per il 2025 il Comune ha chiesto come obiettivo ad ATAC addirittura meno servizio di quello realmente svolto nel 2020-2021, anni pandemici.

Metro C: il servizio è in miglioramento, è ancora sotto gli obiettivi ma ha toccato il miglior risultato di sempre. Dal 2025 sono in corso le revisioni dei 13 treni e andranno avanti fino a circa metà 2026. Da settembre 2025 dovrebbero aprire le stazioni di Porta Metronia e Colosseo. Da metà 2027 dovrebbero arrivare i primi dei 17 nuovi treni ordinati. Nel nuovo contratto il Comune richiede/prevede un eclatante incremento del servizio, fino al raddoppio nel 2027 (rispetto al 2024). Alla luce di tutti i parametri in causa, non c’è ragionevole motivo di credere a questo raddoppio nel 2027. Più verosimilmente continuerà il graduale miglioramento del servizio, e solo dal 2028 si potranno forse vedere incrementi consistenti.

Considerate tutte le premesse, è difficile aspettarsi per il Giubileo un servizio adeguato alle aumentate esigenze della città. Rispetto al 2024, nel 2025 è ragionevole aspettarsi un incremento limitato ad un +4%, contro il più ambizioso +13% programmato dal Comune. L’unica via per un parziale recupero in via emergenziale può essere verso l’ulteriore allargamento ai privati, sfruttando i contratti già in essere con ATAC e gli altri gestori del servizio bus periferico.
Intanto le auto private a Roma continuano ad aumentare: in soli 3 anni il parco mezzi è cresciuto del +6,7% (dal 2021 al 2024 – dati ACI), andando ad aggravare il quadro generale della mobilità e incidendo anche sull’inquinamento.
Considerata la complessità e i lunghi tempi tecnici,il Comune dovrebbe iniziare già da subito a preparare il bando per la messa a gara di tutto il trasporto pubblico di Roma, come richiesto dai cittadini con il referendum consultivo del 2018 e come indicato a più riprese dall’Antitrust.
L’Associazione TUTraP-APS si riserva una più approfondita analisi di dettaglio del Bilancio ATAC 2024, di cui renderà conto ai suoi iscritti e agli utenti del trasporto pubblico tramite i canali social.
Link al Bilancio ATAC: https://trasparenza.atac.roma.it/moduli/downloadFile.php?file=oggetto_allegati/2515316142023792990O__Obilancio_atac_al_31122024.pdf
Link al Bilancio CoTraL: https://trasparenza.strategicpa.it/cotral/archivio/47896-anno-2024