Biciclette, monopattini, monoruota con alimentazione a batteria possono costituire un grave rischio per gli Utenti del Trasporto Pubblico

Lo scenario: i veicoli a trazione elettrica nella normativa

Il Codice della Strada considera “velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW, o di 0,5 KW se adibiti al trasporto di merci” (art. 50 c. 1). I monopattini, e verosimilmente anche i monoruota, sono equiparati ai velocipedi.

Nella percezione comune sembra non esistano differenze tra i velocipedi a trazione elettrica e i velocipedi a trazione muscolare. Insomma, per semplificare, tra biciclette a pedalata assistita e quelle classiche. In realtà la differenza la fanno esattamente il motore e la batteria di alimentazione.

Le batterie necessarie ad alimentare i motori elettrici contengono generalmente litio, sia in forma metallica sia sotto qualcuno dei suoi sali. Le batterie al litio, come di solito sono chiamate, vengono considerate a livello internazionale “merce pericolosa“. Si tratta, cioè, di dispositivi il cui trasporto è disciplinato da una stringente normativa condivisa pure dall’Italia. Gli stessi veicoli alimentati dalle batterie al litio, indipendentemente dalla massa della batteria, soggiacciono alle importanti regole del trasporto pericoloso (classificazione internazionale UN 3171).

In effetti è noto che le batterie al litio, molto più facilmente di altri tipi di accumulatori, possono andare incontro a fenomeni di combustione, sia in seguito a rottura accidentale del contenitore sigillato (per esempio a causa di urti o di incidenti) sia per difetti costruttivi o per cattiva manutenzione del mezzo. Nel caso di incendio in presenza di litio e dei suoi sali non si devono poi utilizzare estinguenti acquosi, in quanto l’acqua reagisce in modo violento con il litio e con alcuni suoi sali, producendo in qualche caso gas come l’idrogeno altamente infiammabile ed esplosivo.

La domanda che alcuni Utenti si pongono è se biciclette, monopattini e monoruota a trazione elettrica con accumulatori al litio possono essere imbarcati a bordo dei mezzi pubblici.

La situazione in Europa

Osserviamo anzitutto che in alcune Città europee è stato vietato l’imbarco di veicoli a trazione elettrica a bordo dei mezzi pubblici.

Già nel 2023 Barcellona (Spagna) e Parigi (Francia) avevano rinunciato ai veicoli a trazione elettrica nel territorio cittadino. A Lisbona (Portogallo) erano stati drasticamente ridotti, a Oslo (Norvegia) ne era stato vietato l’uso di notte.

Alla fine di febbraio 2024 una raccomandazione da parte della Associazione delle imprese di trasporto tedesche (VDV, Verband Deutscher Verkehrsunternehmen) ha messo in evidenza il “basso standard di sicurezza delle batterie agli ioni di litio installate” sui monopattini ed “il conseguente aumento del rischio di incendio ed esplosione nonché del rilascio di fumo gas nocivo per la salute“. Dal primo marzo le cinque maggiori città della Renania settentrionale-Vestfalia hanno adottato il divieto di imbarcare veicoli a batteria a bordo di autobus e treni: Colonia, Duesseldorf, Dortmund, Essen e Duisburg, seguite da Monaco il 2 aprile (fonte: Mobilità News).

In Italia la Società Interbus ha informato la clientela che dal 10 giugno 2024 non è più possibile né il deposito nella stiva del mezzo, né l’imbarco a bordo sugli autobus di “monopattini elettrici (ancorché ripiegati o privi di batteria), dispositivi a questi assimilabili e, in generale, mezzi personali di locomozione alimentati a batteria” (fonte: Interbus).

La situazione nel Lazio e a Roma

Dal momento che i veicoli a trazione elettrica sono classificati come “merce pericolosa” e soggiacciono a particolari regole internazionali (UN 3171), sembra evidente che debbano ricevere un trattamento analogo anche e in particolare nel trasporto pubblico. Si deve invece prendere atto di una certa ambiguità nelle Condizioni e nei Regolamenti delle due principali Aziende di trasporto pubblico della Regione Lazio e nella Città di Roma Capitale.

La Società Cotral S.p.A. non impedisce espressamente l’imbarco di veicoli a trazione elettrica sui suoi bus, limitandosi a vietare in modo generico il trasporto di “merci pericolose” (cfr Condizioni di Trasporto, Sanzioni) e rinviando alla LR 52 del 3.12.1982 che a causa delle sua età non prevede nulla in proposito.

Sui treni la medesima Azienda ammette biciclette e monopattini, senza fare distinzione di trazione (cfr Condizioni di Trasporto, art. 10).

Il Regolamento Biciclette di ATAC S.p.A. stabilisce la possibilità di imbarcare esclusivamente biciclette a trazio­ne muscolare (cfr n. 8), senza menzionare i veicoli elettrici.

La posizione di TUTraP-APS

L’ottica sotto cui si pone l’Associazione è sempre quella della tutela degli Utenti del trasporto pubblico.

Tutte le informazioni in possesso dell’Associazione indicano che esiste un elevato grado di pericolosità dei veicoli elettrici alimentati con accumulatori, specialmente se si tratta di batterie al litio.

La pericolosità dei veicoli elettrici è dovuta al riconosciuto rischio di combustione delle batterie, con conseguente sviluppo di gas tossici e pericolosi, nonché di esplosione. Qualora si verificasse un episodio avverso con il coinvolgimento di un veicolo a trazione elettrica alimentato da batterie al litio a bordo di un mezzo pubblico affollato, sia esso un bus di superficie che un treno in galleria, ci sono buone ragioni per ritenere che avrebbe gravissime ripercussioni sugli Utenti presenti.

Per tali motivi TUTraP-APS promuove presso le Istituzioni e approva:

  1. il divieto di imbarco dei veicoli elettrici alimentati da accumulatori a bordo dei mezzi pubblici;
  2. l’inserimento del divieto in modo espresso nelle Condizioni di Trasporto e nei Regolamenti delle Aziende di trasporto;
  3. l’informazione dell’Utenza, anche con apposite campagne grafiche, del divieto di imbarca­re veicoli a trazione elettrica a bordo dei mezzi pubblici;
  4. l’istituzione di forme capillari di controllo per far rispettare il divieto, anche sanzionan­do eventuali trasgressori.

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