Quanto è facile acquistare, e quanto costa veramente un biglietto ATAC?

Da tempo ATAC ha messo in atto una campagna di digitalizzazione, riorganizzazione ed efficientamento della rete di vendita. Stampare biglietti e distribuirli in giro per Roma infatti comporta costi e inquinamento. Condividiamo gli obiettivi di questa campagna, ma ci sono ancora diversi aspetti da migliorare, a partire dalla comunicazione all’utenza.

Riceviamo e leggiamo numerose segnalazioni, che vanno ben oltre quella piccola percentuale di “errore” che ci si può aspettare quando sono in gioco grandi numeri. Per intenderci, nel 2022 sono stati acquistati oltre 65 Milioni di Biglietti Integrati a Tempo (BIT), quelli classici da 1,50€.

Vediamo di seguito le varie modalità di acquisto, spesso non tutte conosciute, e le criticità riscontrate.

TAP&GO

Utilizzabile sui tornelli Metro e  sugli appositi sistemi sui bus. Serve una carta di credito, di debito (bancomat) o prepagata contactless, abilitata ai pagamenti offline (OTA), sui circuiti Mastercard, Visa, American Express, Maestro, Vpay.

Non è utilizzabile per altre persone: è un servizio individuale da utilizzare con la carta di cui si è titolare. Non è utilizzabile sui treni Regionali Trenitalia. Per usarla sui mezzi Cotral e sulle Roma-Lido e Roma-Viterbo bisogna scaricare l’app Tap & Go ® (solo per dispositivi Android dotati di tecnologia NFC), necessaria per il controllo a bordo.

Un ulteriore limite incomprensibile a cui bisogna fare molta attenzione: la carta fisica e quella digitalizzata sui dispositivi abilitati al pagamento NFC non sono equivalenti. Per gli abbonamenti mensili bisogna usare sempre la carta fisica con cui si è acquistato l’abbonamento. Per i viaggi singoli va usato sempre lo stesso supporto, o si avranno addebiti doppi. Alcune banche pre-addebitano 7€ al primo “tap”, per poi fare i “conti” sui viaggi effettivamente svolti. Diverse segnalazioni hanno riguardato dispositivi TAP&GO non funzionanti su bus e tram.

SMS&GO

Costo: 1,79 €  (1,50€ + commissione di 0,29 €) solo per operatori TIM, Vodafone e WINDTRE, inviando un SMS al numero di Atac 48018 con le parole chiave “BIT” o “GAJARDO”, “ANVEDI”, “DAJE” (sic), e addebito diretto sul credito telefonico. Si riceve un link al biglietto digitale con QRcode utilizzabile sui tornelli con il sistema B+.

A causa di una instabilità del segnale internet, il servizio non è disponibile in tutte le stazioni Metro (in particolare nelle stazioni Alessandrino, Malatesta e Gardenie della Linea C, e nelle stazioni Conca d’oro e Jonio della linea B1).

NON funziona in Wi-fi ma solo rete dati.

Le altre app che permettono l’acquisto di biglietti digitalizzati e utilizzano il sistema B+ sono:

  • MooneyGo (con la quale è possibile acquistare anche l’abbonamento annuale)
  • TABNET
  • TicketAppy
  • DropPay
  • Telepass Pay X (che non richiede l’utilizzo di carte)

Con queste app si ottiene un QRCode (se c’è un segnale di rete), il biglietto va poi attivato, ed in Metro si ha tempo fino a due minuti per accedere, tempo oltre il quale i tornelli non si aprono più.

Su tutti questi sistemi sono numerose le segnalazioni per il malfunzionamento o guasto del lettore B+ in diverse stazioni Metro.

Macchinette Emettitrici di Biglietti

Sono la vera nota dolente. ATAC sta sostituendo tutte le vecchie macchinette, in particolare nelle stazioni Metro, e con le nuove non è più possibile fare il semplice biglietto da 1,50€.

Solo alcune macchinette accettano i contanti, per la maggior parte serve la carta di credito o prepagata. Il primo acquisto prevede il sovrapprezzo di +0,50 euro per il costo della card ricaricabile (cartacea). In pratica il cittadino fa risparmiare ad ATAC il costo dell’emissione di vari biglietti, e per “ringraziarlo” ATAC gli fa pagare un sovrapprezzo.

Ma il grosso problema è che non è ben evidenziato che per fare 2 o più viaggi ad esempio, basta comprare 1 solo biglietto (a 2 euro) e poi procedere a ricaricarlo. Lo stesso sovrapprezzo, pur riportato, è scritto in caratteri minuscoli.

Sono personalmente stato alle macchinette a Termini Metro A e B. Molte persone (non solo turisti di passaggio) hanno commesso l’errore di comprare (inutilmente) più biglietti a 2 euro. Una famigliola di turisti che aveva bisogno di 3 biglietti per l’andata e 3 per il ritorno, ha speso 12 euro (anziché i 9€ all’edicola o i 10,50€ comprando prima il biglietto ricaricabile e poi ricaricandolo). Una ragazza romanissima mi ha fatto vedere il portafogli pieno di “inutili” biglietti ricaricabili, comprati prima che capisse il meccanismo. Un ragazzo ha impiegato molti minuti a ricaricare (con le monete) la sua scheda, bloccando la coda. Il personale ATAC era presente, ma in quel momento dava aiuto o spiegazioni solo su eventuale richiesta.

Il titolo è strettamente personale, quindi tutti gli utenti di passaggio od occasionali sono costretti a pagare almeno 2 euro per 1 biglietto.

A causa della mancanza di chiare indicazioni sulle procedure, molti sono indotti in errore anche nell’acquisto di più biglietti. Inoltre la presenza in risalto di un prezzo che non è quello finale non sembra una pratica molto trasparente. Ad esempio il prezzo di 2 BIT nella schermata più in basso è di 3,50€, e non di 3 €, come potrebbe sembrare ad un primo colpo d’occhio.

Chiediamo quindi alla Regione Lazio, in qualità di responsabile delle tariffe, che intervenga su Comune ed ATAC affinché venga posto rimedio al più presto a questa pratica di ATAC, al Comune se ritiene corretta e se ha condiviso questa procedura, ad ATAC che chiarisca chi incassa l’extra di 0,50€ e a che titolo, e che risolva tutte le criticità evidenziate con gli altri metodi di acquisto, anche e non solo in vista del #Giubileo2025.

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