Dopo l’intervento di TUTraP-APS ATAC avvisa gli utenti: vietato trasportare monopattini e bici elettriche sulle metro. Ma a livello nazionale e internazionale non mancano differenze di condizioni

Da alcune settimane, ATAC ha iniziato a segnalare il divieto di portare in metropolitana monopattini e biciclette elettrici alimentati da batterie al litio.

Sui pannelli luminosi all’interno delle stazioni è apparsa la scritta “a bordo dei treni e nelle stazioni non sono ammessi bici e veicoli alimentati a batteria”. L’azienda di trasporto ha preso questa decisione a seguito di diversi casi di esplosione registrati nel mondo e per rendere concreta una disposizione contenuta nell’articolo 8 del testo sui diritti e doveri dei passeggeri pubblicato a questo link.

Nella parte relativa al “Regolamento biciclette” si legge che “sono ammesse solamente biciclette monoposto a trazione esclusivamente umana e quindi senza alcun tipo di motore”. Se ne deduce che anche i monopattini, pur non essendo citati, se dotati di qualsiasi tipo di trazione motorizzata sono interdetti.

Poiché più volte a bordo dei treni delle linee A, B e C e nelle stazioni della metropolitana sono stati visti monopattini e bici elettriche, a luglio del 2024 TUTraP-APS ha inviato una nota indirizzata al Ministero delle Infrastrutture, al Sindaco, al Presidente della Regione Lazio e per conoscenza ad ATAC e Cotral, con la quale sollecitava una maggiore informazione per l’utenza che non risultava sufficientemente edotta su quale tipo di mezzi di micromobilità si potesse trasportare.

Nei giorni seguenti il Ministero ha inoltrato la lettera alle varie autorità competenti e di controllo, mentre la Regione Lazio ha invitato Cotral a dare riscontro alla segnalazione di TUTraP-APS. Solo il Campidoglio restava in silenzio mentre nei mesi successivi più di una volta l’utenza ha segnalato all’Associazione la presenza di monopattini e biciclette elettrici a bordo dei treni.

Per questo il 15 novembre scorso, TUTraP-APS ha inviato una nuova nota agli stessi soggetti interessati ringraziando per l’intervento da parte del Ministero, della Regione Lazio e di Cotral ma sottolineando l’assenza di notizie da parte del Comune di Roma e di ATAC. L’azienda romana, però, a fine dicembre ha iniziato a pubblicare sui propri tabelloni informativi l’avviso relativo al divieto di trasportare mezzi ad alimentazione elettrica, ha aggiornato la pagina del proprio sito web dedicata alla Micromobilità precisando nel primo titolo che “è espressamente vietato il trasporto di mezzi con qualsiasi tipo di motore di trazione come monopattini, hoverboard, segway, biciclette elettriche con pedalata assistita, ecc”.

Resta invece da aggiornare la pagina delle FAQ dove viene risposto alla seguente domanda: “Sui mezzi pubblici posso portare la bicicletta?”. In questa sezione non si fa alcun cenno ai mezzi a batteria, pertanto la mancanza potrebbe ingenerare confusione nell’utente.

ATAC, comunque, ha iniziato una giusta campagna di informazione grazie anche al lavoro svolto da TUTraP-APS. È il segno di una valida collaborazione che auspichiamo possa ripetersi in futuro.

Il tema della sicurezza degli utenti per i possibili rischi connessi al trasporto dei mezzi elettrici è al centro dell’attenzione di molte compagnie di trasporto europee. Londra ha deciso di bandire i piccoli scooter elettrici e gli “unicicli” (tipo segway) dalla Tube ma non le biciclette. Parigi ha vietato tutte le biciclette elettriche sulle metro tranne sulla linea 1. A Lione è impossibile entrare con qualsiasi mezzo a batteria nell’intera rete metropolitana.

Di diverso avviso Milano che consente un mezzo anche elettrico (bici, hoverboard, monowheel, monopattino) a testa tutti i giorni a prescindere dalla linea metro e dall’orario di servizio. Napoli non fa distinzione tra mezzi elettrici e a conduzione umana e li consente tranne nelle ore di punta sulla linea 1 della metro.

La questione è in continua evoluzione come spiega il sindaco di Londra rispondendo a una interrogazione del consiglio comunale: le e-bike vengono costruite con standard di sicurezza che sono sufficienti per le leggi del Regno Unito e il livello di rischio potrebbe variare nel tempo, precisa l’ufficio del Sindaco. Insomma, a Londra, come a Roma o a Parigi, le autorità hanno gli occhi puntati su questi nuovi mezzi di micromobilità per capire se in effetti in futuro i divieti potranno essere allentati o addirittura inaspriti.

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